Comunità Energetiche e protagonismo locale: il caso Amalfi–Villanovaforru

Nei piccoli comuni italiani sta emergendo un crescente protagonismo delle amministrazioni locali nel promuovere le (CER) come strumenti di sviluppo sostenibile, soprattutto in territori considerati fragili. Le CER sono aggregazioni tra cittadini, enti pubblici e imprese per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili a livello locale – un nuovo modello partecipativo che distribuisce benefici economici, sociali e ambientali diffusi.

Queste comunità locali vedono nelle CER un’opportunità concreta per rilanciare i propri territori unendo sostenibilità ambientale e coesione sociale. In aree interne a rischio spopolamento o in zone di pregio paesaggistico soggette a vincoli stringenti, le CER possono fornire soluzioni contro la dipendenza energetica e la povertà energetica, generando al contempo benefici diffusi. Di seguito analizziamo due casi emblematici in tal senso, molto diversi tra loro per contesto geografico e socio-economico, ma accomunati dall’approccio “dal basso”: Amalfi, perla turistica costiera con forti vincoli urbanistici, e Villanovaforru, piccolo centro rurale sardo impegnato nella lotta all’isolamento e alla marginalità sociale tramite l’energia condivisa.

I due casi: Amalfi e Villanovaforru

Amalfi: la prima CER della Costiera Amalfitana

Amalfi, celebre comune della Costiera Amalfitana, è il primo della sua zona ad aver costituito ufficialmente una comunità energetica rinnovabile. Nel giugno 2025 è nata la CER Amalfi, promossa dall’amministrazione come alleanza tra cittadini, istituzioni locali e piccole imprese per produrre e scambiare energia pulita a chilometro zero. L’iniziativa rappresenta una svolta “green” per un territorio noto per il suo patrimonio storico-paesaggistico: grazie a scelte innovative, Amalfi intende conciliare la tutela del paesaggio con l’autoproduzione energetica.

I rigorosi vincoli urbanistici e ambientali della Costiera impongono infatti qualche limitazione tecnica (ad esempio sul numero e posizione degli impianti fotovoltaici), ma non hanno impedito al Comune di dare vita a un’esperienza che segna un cambio di visione verso la transizione ecologica. «Con la nascita della CER Amalfi lanciamo un segnale forte: essere protagonisti del cambiamento» – ha dichiarato il sindaco – «La transizione ecologica deve partire anche da territori come il nostro, apparentemente fragili ma ricchi di potenzialità».

La CER Amalfi si configura come progetto pilota nazionale per le comunità energetiche in aree con forti vincoli paesaggistici. L’ambizione, infatti, va oltre i confini comunali: Amalfi è capofila di un percorso che mira a coinvolgere progressivamente tutti i comuni della Costiera Amalfitana in una rete intercomunale di energia verde. Sono già in fase avanzata le adesioni di centri limitrofi come Ravello, Praiano, Furore, Agerola e Positano, nell’ottica di creare la “Green Community Costa d’Amalfi”, una comunità energetica sovracomunale dedicata non solo alla condivisione di energia rinnovabile ma anche a progetti di mobilità sostenibile e turismo responsabile.

La CER è stata costituita come associazione senza scopo di lucro, seguendo un modello partecipativo e pragmatico che ha l’obiettivo di rendere il territorio sempre più autonomo e sostenibile dal punto di vista energetico. Questa esperienza, prima nel suo genere sulla Costiera, potrebbe aprire la strada ad altre iniziative simili in altri luoghi turistici vincolati, indicando una via per coniugare sviluppo sostenibile e tutela territoriale.


Comune di Amalfi

Villanovaforru: la CER contro la povertà energetica

All’estremo opposto d’Italia, Villanovaforru è un piccolo comune interno della Sardegna (circa 550 abitanti) che ha saputo trasformare la propria marginalità in un laboratorio energetico innovativo. In questa località collinare della Marmilla, l’amministrazione comunale ha promosso già nel 2021 la nascita di una comunità energetica locale con un obiettivo chiaro: combattere la povertà energetica tra i cittadini più vulnerabili.

La Comunità Energetica di Villanovaforru è stata costituita formalmente nell’estate 2021 come associazione non riconosciuta, con il supporto di cooperative energetiche nazionali. Un impianto fotovoltaico installato sul tetto della palestra comunale funge da generatore condiviso di energia pulita per la comunità. Fin dall’inizio c’è stata un’ampia partecipazione popolare: 45 tra famiglie e piccole imprese locali hanno manifestato interesse e 34 soci fondatori hanno dato vita alla CER. Oggi la comunità conta circa 40 famiglie aderenti, oltre a una struttura alberghiera del paese.

L’aspetto più notevole del caso Villanovaforru è l’impatto sociale diretto e il modello di gestione inclusivo. Il Comune ha coperto i costi iniziali, così che tutti i benefici economici – incentivi statali per l’energia condivisa e ricavi dalla vendita dell’energia in surplus – vadano direttamente ai membri della comunità. Inoltre, sono state stabilite regole per garantire equità e massima ricaduta sociale: ad esempio, i consumatori più grandi (come l’hotel) hanno un tetto massimo di energia condivisa incentivabile, e gli incentivi eccedenti vengono destinati a un fondo comune per progetti a beneficio della cittadinanza.

Cittadini e amministrazione lavorano fianco a fianco, con assemblee periodiche per decidere miglioramenti e utilizzare al meglio l’energia comune. Il sindaco ha definito questa iniziativa come strategica per garantire una transizione ecologica giusta e sostenibile, che porti maggiore equità sociale nel territorio. In un’area interna segnata da spopolamento e limitate opportunità economiche, la CER di Villanovaforru rappresenta uno strumento di inclusione e coesione: grazie all’energia condivisa, decine di famiglie hanno visto diminuire la spesa energetica e si sentono parte attiva di un progetto comunitario innovativo.

Comune di Villanovaforru

Cosa unisce due realtà così distanti come Amalfi e Villanovaforru? Il fatto di essere progetti pilota in aree fragili: Amalfi opera in un contesto di fragilità paesaggistica, mentre Villanovaforru affronta fragilità sociali ed economiche tipiche delle zone interne. In entrambi i casi, le amministrazioni locali hanno assunto un ruolo guida, mobilitando risorse e cittadini per dare vita a comunità energetiche dal basso.

Queste esperienze confermano che le CER, se portate avanti con partecipazione e visione, possono innescare un profondo cambiamento nei territori, promuovendo una maggiore giustizia ambientale, climatica e sociale. Ad Amalfi e a Villanovaforru la comunità energetica è divenuta un concreto strumento di rilancio territoriale: nel primo caso coniugando tutela del paesaggio e innovazione sostenibile, nel secondo contrastando la povertà energetica e l’isolamento sociale.

Entrambi dimostrano, in definitiva, che la transizione ecologica può essere un volano di sviluppo locale e coesione comunitaria. Le Comunità Energetiche Rinnovabili, anche nei piccoli comuni, si rivelano dunque laboratori di futuro: capaci di ridare energia – in tutti i sensi – a territori marginali o vincolati, rendendoli più resilienti, autonomi e solidali.

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