Come funziona una CER comunale: struttura, regole e vantaggi

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) stanno diventando uno strumento chiave per Comuni che vogliono guidare la transizione energetica a livello locale. Una CER comunale è un soggetto giuridico senza scopo di lucro che riunisce cittadini, imprese e amministrazioni per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili. Il Comune può assumere un ruolo attivo, mettendo a disposizione impianti pubblici e facilitando la partecipazione del territorio. Strutturate come associazioni, cooperative o consorzi, queste comunità garantiscono benefici economici, ambientali e sociali, grazie anche agli incentivi statali.

Di seguito presentiamo due esempi recenti di Comunità Energetiche Rinnovabili promosse da Comuni italiani, già costituite e operative, con alcune caratteristiche salienti.

Magliano Alpi (CN) – Energy City Hall

Il Comune di Magliano Alpi, in Piemonte, è stato il primo in Italia a costituire ufficialmente una Comunità Energetica Rinnovabile. La CER Energy City Hall è nata nel dicembre 2020 su iniziativa dell’amministrazione guidata dal sindaco Marco Bailo. Il progetto ha preso avvio con un impianto fotovoltaico da 20 kW installato sul tetto del municipio, il cui surplus di energia viene condiviso tra le utenze pubbliche (municipio, biblioteca, palestra, scuole) e quattro famiglie residenti collegate alla stessa cabina di trasformazione. Costituita come associazione senza scopo di lucro, questa CER ha dimostrato concretamente la fattibilità dell’autoconsumo collettivo locale, diventando un modello di riferimento nazionale. L’energia condivisa alimenta anche infrastrutture innovative, come colonnine di ricarica elettrica gratuite, e ha rafforzato il legame tra amministrazione e comunità locale.

Ferla (SR) – CommOn Light

Nel Sud Italia, uno dei primi esempi virtuosi è la CER CommOn Light, promossa dal Comune di Ferla, in provincia di Siracusa. La comunità è operativa dal febbraio 2022 ed è strutturata come associazione di promozione sociale (ETS), fondata dal Comune con la partecipazione di due cittadini e due attività commerciali locali. L’infrastruttura di partenza è un impianto fotovoltaico da 20 kW installato sulla sede municipale, con energia condivisa tra edifici pubblici e membri della comunità. Ferla ha integrato la CER nel suo più ampio percorso di sostenibilità ambientale, già orientato verso l’economia circolare e la gestione virtuosa dei rifiuti. Il progetto ha generato risparmi energetici concreti per il Comune e maggiore coinvolgimento civico, tanto da essere riconosciuto come esperienza di riferimento in Sicilia e candidato al Premio Innovazione Sicilia 2024.

Le esperienze di Magliano Alpi e Ferla dimostrano che una CER comunale può essere molto più di un progetto energetico: è uno strumento di coesione, innovazione e sviluppo sostenibile. Quando un’amministrazione locale guida con visione e competenza la costituzione di una comunità energetica, i benefici si estendono ben oltre il risparmio in bolletta. Si attivano dinamiche partecipative, si rafforza la resilienza energetica del territorio e si costruiscono modelli replicabili, pronti a ispirare altri comuni italiani.

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