A Sestu, nell’area metropolitana di Cagliari, prende vita un progetto destinato a segnare una svolta nella storia delle comunità energetiche in Italia e in Europa. Italgas, leader nella distribuzione del gas, sta realizzando la prima Comunità Energetica Rinnovabile residenziale europea alimentata anche da idrogeno verde, un’iniziativa che introduce il concetto di CER multi-energetica, integrando in un unico ecosistema locale elettricità, gas e mobilità sostenibile.
Dalla CER tradizionale al modello multi-energetico
Finora le comunità energetiche italiane hanno basato la loro operatività principalmente sulla produzione fotovoltaica condivisa. Il progetto di Sestu supera questo schema, introducendo un modello integrato che utilizza energia solare per produrre idrogeno verde da immettere nella rete gas, destinandolo sia ai consumi termici domestici e industriali sia alla mobilità pubblica locale. La CER multi-energetica rappresenta quindi un paradigma nuovo: non più solo elettricità condivisa, ma un mix di vettori energetici che rafforza resilienza, efficienza e decarbonizzazione.
Il progetto di Sestu: configurazione e finalità
Il sito ospiterà un parco fotovoltaico da 1 MW, un elettrolizzatore da 0,5 MW, un sistema di stoccaggio da 300 kg di idrogeno a 40 bar e una stazione di rifornimento capace di erogare fino a 300 kg al giorno, sufficienti ad alimentare una decina di autobus a celle a combustibile. L’idrogeno prodotto sarà impiegato in parte puro per la mobilità sostenibile e in parte miscelato al metano per decarbonizzare i consumi di utenze civili e industriali.
Il progetto, del valore di circa 15 milioni di euro, beneficia anche di fondi PNRR e rappresenta il primo banco di prova in Europa per la distribuzione continuativa di una miscela gas-idrogeno attraverso una rete locale.
Partner e attori coinvolti
Il progetto è promosso da Italgas, che svolge il ruolo di capofila e gestore delle reti digitali “hydrogen-ready”. Al suo fianco operano il Politecnico di Torino e il CRS4, con competenze scientifiche e tecnologiche, la società energetica regionale Gaxa per la distribuzione commerciale e la Casearia Podda (Gruppo Granarolo) come utilizzatore industriale del blend metano-idrogeno nei processi lattiero-caseari. Importante anche il contributo di Geoside, ESCo del Gruppo Italgas, che ha curato l’adeguamento degli impianti industriali per renderli compatibili con l’idrogeno.
Italgas e la rete hydrogen-ready
Con questo progetto Italgas dimostra la propria capacità di innovazione, trasformando la rete gas sarda in una infrastruttura digitale pronta per l’idrogeno. La società, che ha realizzato negli ultimi anni reti native digitali con smart meter di ultima generazione, punta a rendere l’intera infrastruttura nazionale hydrogen-ready entro il 2028. Sestu rappresenta dunque un banco di prova fondamentale, destinato a fornire dati reali su efficienza, sicurezza e replicabilità del modello.
Implicazioni e prospettive
La CER multi-energetica di Sestu inaugura un approccio che potrà essere replicato in altri territori italiani ed europei, soprattutto dove sono già disponibili reti gas moderne. Le implicazioni sono molteplici: riduzione delle emissioni nei processi industriali, maggiore flessibilità nel bilanciamento delle reti energetiche, valorizzazione di filiere produttive locali e creazione di nuove competenze professionali.
Questo modello mostra concretamente come la transizione energetica non debba limitarsi all’elettrificazione, ma possa estendersi a un’integrazione intelligente di più vettori, in linea con le strategie europee e con la Strategia Nazionale Idrogeno.