Con il Decreto Direttoriale n. 228 del 17 luglio 2025, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) introduce modifiche sostanziali al quadro regolatorio per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e le configurazioni di autoconsumo collettivo, recependo le evoluzioni normative del 2025 e aggiornando le Regole Operative del GSE.
Le modifiche si inseriscono nel percorso di attuazione del PNRR – Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2, incentrato sull’espansione della generazione distribuita da fonti rinnovabili.
- Accesso esteso e rafforzamento della capacità progettuale
Una delle principali novità del decreto è l’estensione della platea dei beneficiari:
❝Possono ora accedere agli incentivi i Comuni fino a 50.000 abitanti, superando il precedente limite di 5.000.❞
Ciò consente l’inclusione di realtà urbane e sub-urbane, favorendo la creazione di CER anche in ambiti metropolitani e in aree periurbane ad alta densità abitativa, dove finora la normativa aveva mostrato un’efficacia limitata.
Inoltre, il decreto mira a rafforzare la capacità di attuazione dei progetti CER introducendo:
- Maggiore anticipo del contributo in conto capitale (dal 10% al 30%);
- Obbligo di conclusione dei lavori entro il 30 giugno 2026;
- Termine massimo di entrata in esercizio: 31 dicembre 2027.
Questo nuovo assetto consente alle amministrazioni locali, alle cooperative e ai soggetti del Terzo Settore di avviare i progetti con maggiore sostenibilità economica, riducendo il fabbisogno di capitale iniziale.
- Aggiornamenti tecnici alle Regole Operative del GSE
Le nuove Regole Operative del GSE – approvate come allegato al decreto – introducono elementi chiarificatori di forte impatto:
- a) Impianti “pre-costituzione”
È ora possibile accedere agli incentivi anche per impianti realizzati prima della costituzione della CER, purché:
- vi sia documentazione dell’intento costitutivo;
- tale documentazione sia formalizzata entro 150 giorni dall’entrata in vigore del DM CACER (DM 414/2023).
- b) Soggetti nuovi ammessi alle CER
Possono ora partecipare alle comunità energetiche, come soci o beneficiari:
- PMI partecipate da enti pubblici;
- Aziende per l’edilizia residenziale pubblica (es. ATER);
- Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB);
- Enti religiosi, formativi, di ricerca e del Terzo Settore.
Questo ampliamento riconosce il ruolo sociale delle CER come strumento per combattere la povertà energetica, promuovere l’inclusione e favorire modelli di governance sostenibile e partecipata.
- c) Governance e prossimità
È stato specificato che solo i membri della CER ubicati in prossimità degli impianti possono esercitare poteri di controllo e decisionali. Questo principio, ispirato al concetto europeo di “proximity-based energy community”, garantisce una governance locale e ancorata al territorio.
- Verifiche, modifiche e premi per finalità sociali
Tra le novità procedurali:
- aggiornamento delle verifiche preliminari di ammissibilità da parte del GSE;
- possibilità di apportare modifiche a progetti già in corso, nel rispetto dei parametri di spesa e potenza;
- chiarimenti sulle modalità di ripartizione del “premio eccedentario”, destinabile a:
- interventi sociali;
- riduzione delle bollette per i soggetti vulnerabili;
- servizi collettivi (es. illuminazione, mobilità condivisa, comunità solidali).
- Cumulabilità, tariffa incentivante e “Fattore F”
Il decreto interviene anche sul tema della cumulabilità tra le diverse forme di incentivo:
Tariffa incentivante + contributo PNRR:
Possibile, ma la tariffa verrà decurtata proporzionalmente in base all’importo del contributo ottenuto.
Tariffa + altri contributi in conto capitale:
Ammessa fino al 40% del costo di investimento ammissibile.
“Fattore di riduzione F”:
Non si applica più alle persone fisiche. È una misura particolarmente favorevole per i piccoli prosumer e i cittadini, che potranno massimizzare l’incentivo unitario senza penalizzazioni.
- Prospettive per operatori e amministrazioni locali
Il Decreto MASE n. 228/2025 rappresenta un passaggio tecnico ma strategico per la concretizzazione dei progetti CER.
Esso non si limita a modificare importi o scadenze, ma delinea un modello operativo più inclusivo, sostenibile e coerente con gli obiettivi ambientali europei (Fit for 55, REPowerEU, Green Deal).
Per le amministrazioni comunali, gli enti del terzo settore e le piccole imprese, il messaggio è chiaro:
Le CER non sono più un progetto pionieristico, ma una leva accessibile e concreta per trasformare il sistema energetico locale.
In sintesi – Le 5 parole chiave del nuovo decreto
Tema | Novità introdotta |
Beneficiari | Comuni fino a 50.000 abitanti, enti pubblici e sociali |
Anticipazione PNRR | Salita al 30% dell’importo |
Progetti pre-CER | Ammessi con documentazione costitutiva |
Cumulabilità | Chiarita e ammessa con soglie di decurtazione |
Prossimità | Potere decisionale riservato a membri locali |